martedì 22 marzo 2016

LE INDAGINI PENALI DELL'AVVOCATO GIOVANNI GALEOTA E DELLA FOX INVESTIGAZIONI "DELITTO AL CIANURO" PARTECIPAZIONE ALLA TRASMISSIONE RAI "I FATTI VOSTRI"



Partecipazione il giorno 17 Marzo 2016 alla trasmissione Rai "I FATTI VOSTRI" dell'Avvocato GIOVANNI GALEOTA e dello scrittore MAURO VALENTINI che ha scritto e pubblicato il libro "CIANURO A SAN LORENZO".
L'avvocato e lo scrittore sono stati intervistati dal presentatore televisivo
Magalli.






Daniela Stuto assolta per non aver commesso il fatto Aula Bunker di Rebibbia Roma



CLICCA SUL LINK QUI SOTTO PER VEDERE LA TRASMISSIONE I FATTI VOSTRI

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e1d83a86-c960-4312-a11e-b85e23396fbb.html


FOX INVESTIGAZIONI RASSEGNA STAMPA DEL LIBRO "DELITTO AL CIANURO" CASO DI OMICIDIO



«Cianuro a San Lorenzo» per un delitto perfetto
Cronaca di un delitto perfetto. Uno di quegli omicidi solcati da elementi in grado di catturare l’attenzione del pubblico: il cianuro, gli amori proibiti, un mosaico narrativo interessante. La morte...

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Cronaca di un delitto perfetto. Uno di quegli omicidi solcati da elementi in grado di catturare l’attenzione del pubblico: il cianuro, gli amori proibiti, un mosaico narrativo interessante. La morte di Francesca Moretti, ventinove anni, avvelenata col cianuro il 22 febbraio di quindici anni fa a Roma, si è spenta dopo una indagine garbata ed un paio di processi. A ricostruire questo enigmatico caso giudiziario romano è Mauro Valentini, scrittore e blogger appassionato di thriller, con un libro, «Cianuro a San Lorenzo - La storia di Francesca Moretti» (Sovera, pag. 192 euro 15) che ricostruisce l’episodio delittuoso in chiave realistica, abbozzando almeno un paio di ipotesi investigative, seminando indizi ma non rivelando niente di nuovo, perché probabilmente il libro in questione vuole avere una vocazione testimoniale. La sua proposta editoriale consta di un teatro composto da sette protagonisti comprimari e da un coro di comparse. La bella ex studentessa Francesca Moretti abita in via dello Scalo di San Lorenzo in un appartamento spartano diviso con due coinquiline, la siciliana Daniela Stuto e la rumena Mirela Nestor. Ha un fidanzato rom, Francesca, che si chiama Graziano Halilovic. Un ragazzo innocuo, che però a casa ha moglie e cinque figli. Il ventidue febbraio 2000, alle 16 e 30, Francesca viene ricoverata in ospedale in gravissime condizioni, dove muore. L’autopsia svelerà che è stata avvelenata dal cianuro che ha ingerito non più di tre ore prima del ricovero. L’indagine si rivela imperfetta ma questa volta la responsabilità non va attribuita alle forze dell’ordine: Francesca soffre di una violenta lombo-sciatalgia e l’assassinio non può essere svelato con il ricovero. Dunque nella casa di San Lorenzo spariscono eventuali tracce di cianuro: l’assassino ha meditato e posto in essere il suo piano criminoso supportato da circostanze a lui (o a lei) favorevoli. Dovrebbe essere un rompicapo di facile lettura questo, perché in quel giorno di febbraio è ben noto quali e quante persone abbiano avuto a che fare con la vittima. L’attenzione della Procura converge verso la coinquilina Daniela Stuto, sospettata di essere bisessuale e di aver meditato una vendetta estrema contro la donna che voleva abbandonarla per iniziare una nuova vita col suo Graziano. I processi daranno ragione alla Stuto e non al pubblico ministero, tanto è vero che l’imputata sarà assolta e pure risarcita dallo Stato.

Angela Di Pietro

Mauro Valentini, Cianuro a San Lorenzo. La storia di Francesca Moretti, Sovera 2015
Un fatto di cronaca, un rebus, una drammaturgia. La ricostruzione dei fatti intorno alla vicenda che viene ancora oggi ricordata come “il caso della minestrina al cianuro” diventa in Cianuro a San Lorenzo di Mauro Valentini costruzione di un’opera a più voci della quale il cronista-autore mantiene ben saldo il timone. Si badi bene: Mauro Valentini non bara, non falsa le carte, non offre sacrifici sull’altare del facile effetto, eppure riesce a incatenare chi legge alle vicende di Francesca Moretti, la giovane sociologa marchigiana morta a Roma al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni, alle 19, 35 del 22 febbraio 2000, dopo essere stata ricoverata d’urgenza per dolori lancinanti. A pranzo aveva mangiato soltanto una minestra con il formaggino, preparata da una delle ragazze che con lei divideva l’appartamento nel quartiere romano di San Lorenzo. È la minestrina la causa del decesso? E se questa è stata avvelenata, chi ha messo il veleno? E le medicine che Francesca prendeva da giorni per la lombo-sciatalgia? Di tutto questo tiene conto e dà conto Mauro Valentini, distribuendo voci e passi a una costellazione di personaggi di diverse culture e provenienze. Altra non è, questa costellazione, se non quella delle persone che, nella vita di Francesca, dalla nascita agli ultimi giorni, hanno occupato un posto di primaria o di secondaria importanza, ma che un ruolo nelle vicende di Francesca hanno svolto. Provengono da varie parti dell’Italia, questi personaggi, o da altri paesi europei, come Mirela Nistor, romena, una delle due coinquiline di Francesca,  oppure appartengono a culture percepite come molto distanti e viste con diffidenza, come Graziano Halilovic, rom, sposato, padre di cinque figli,  che  con Francesca ha una storia d’amore. Sono donne e uomini in carne e ossa, non solo personaggi, ovviamente, e ci vengono incontro, attraverso le pagine di Cianuro a San Lorenzo, con le loro deposizioni, le confidenze, i gesti riferiti, con i loro tic, le loro manie, le reticenze su alcuni aspetti e, d’altro canto,  la sovrabbondanza – quasi un fiume, se si pensa, ad esempio, alla deposizione di Antonella, amica di Francesca, al processo – di dettagli su altri aspetti. Uno dei meriti di Mauro Valentini va individuato senz’altro nella capacità di dare alle vicende narrate e alle persone coinvolte sia la veridicità della cronaca sia l’animazione drammaturgica.
Anche i luoghi, gli interni come gli esterni, assumono in Cianuro a San Lorenzo il ruolo di indicatori del contesto in cui si svolgono i fatti e, allo stesso tempo, di veri e propri personaggi. Il quartiere di San Lorenzo è, ovviamente, in primo piano, con i suoi locali, le botteghe, lo scalo ferroviario e i piloni della Tangenziale, con la sua storia ricca di eventi e l’impatto sull’immaginario collettivo, ma pagine significative vengono dedicate anche alla città natale di Francesca Moretti, Pesaro, così come a quella di Daniela Stuto, Lentini. Daniela Stuto è l’altra coinquilina di Francesca in quel tragico febbraio 2000; Daniela è la giovane donna accusata dell’omicidio di Francesca. Come e perché si sia arrivati a quell’accusa, con quali sentenze si siano conclusi i processi lo apprenderemo nel corso della lettura.
Lo studio preparatorio, le indagini sulle indagini che hanno preceduto e accompagnato la stesura di questo libro, tuttavia, permettono a chi legge di apprendere molto di più delle semplici risultanze dei due gradi di giudizio. Chi legge entra nel vivo del dibattito processuale, impara a conoscere dinamiche relazionali e caratteristiche dei singoli individui che formano la costellazione qui presentata attraverso documenti e testimonianze. Si fa strada e prende corpo, così, un’ipotesi di soluzione del caso che smentisce le vie finora prevalentemente seguite.
Una nota a parte deve essere dedicata agli approfondimenti che arricchiscono Cianuro a San Lorenzo e che offrono scorci di varia natura, dalla panoramica sull’avvelenamento al cianuro nel cinema e nella letteratura, alle indagini compiute dallo stesso Mauro Valentini tra gli artigiani del popolare quartiere romano sulla possibilità di accedere al veleno mortale, ai veri e propri ‘studi di caso’ compiuti su misteri e delitti che presentano analogie con la storia di Francesca Moretti.
© Anna Maria Curci
PROLOGO 
Roma, via dello Scalo di San Lorenzo – 22 febbraio 2000
«Francesca, la minestra è pronta!»
Daniela chiama Francesca per la seconda volta. Dalla cucina scandisce il nome a voce alta, sono giorni che sta cercando di farla uscire dal suo torpore e dalla sua stanza. E farla almeno mangiare.
«Francesca, la minestra è pronta!»
Sta male Francesca. Un dolore lancinante alla schiena, lombo-sciatalgial  dice il dottor Giuliani.
Giuliani è il medico di base della ragazza, la sta seguendo con pazienza e preoccupazione; quel martedì  mattina è in ambulatorio, ma la richiesta di aiuto gli è apparsa grave, e così è corso appena ha potuto nell’appartamento dove vive Francesca con Daniela e Mirela per visitarla ancora.
Anche la domenica precedente era corso da lei, lo aveva chiamato il sabato sera Mirela che era molto allarmata e non aveva aspettato il lunedì. Con scrupolo, anche se di domenica era andato ad assistere questa paziente che in due anni non aveva quasi mai visto e che quindi doveva aver qualcosa di grave davvero per chiamarlo in continuazione.
Queste fitte lancinanti che non le permettono neanche di fare pochi passi non lo convincono proprio, troppi giorni senza dare cenni di miglioramento anzi, sembrano aumentare. È scrupoloso e attento il dottor Giuliani, ascolta in silenzio Francesca, rimane perplesso dal racconto che lei fa del suo dolore insopportabile. Possibile che le iniezioni non gliel’abbiano almeno un po’ fatto passare?
Le aveva prescritto quella domenica il Feldene e il Muscoril in fiala, due farmaci che dovevano esser efficaci per una sciatalgia come quella, gliele aveva fatte la signora Marisa, una vicina di casa che si presta a fare le iniezioni. Aveva avuto, Marisa, la mano ferma e l’abbraccio materno e consolatorio per Francesca. Quella donna nel quartiere la conoscono un po’ tutti, gentile e sempre dedita verso chi ha bisogno. A Roma, in un quartiere popolare ed antico come San Lorenzo ancor oggi esiste questa figura rassicurante, mezza massaia e mezza infermiera, la “signora delle punture”; ce n’è una in ogni cortile.
In “Bellissima” Luchino Visconti di questa immagine popolare ne aveva tracciato, 50 anni prima, un quadro struggente e divertente al tempo stesso. La Sora Maddalena, interpretata da Anna Magnani, arrotondava il misero stipendio del marito facendo appunto le iniezioni.”Ce penso io, Spartaco, alle spese de casa. A costo de fa venì er diabbete a tutta Roma!” diceva la protagonista di quel film straordinario, girato nel 1951, proprio a pochi passi dalla casa dove adesso vivono dividendo le spese Francesca, Daniela e Mirela.
Marisa però non le faceva per soldi, lei le faceva solo per aiutare il prossimo. Ha una storia difficile alle spalle, Marisa. È volontaria della Croce Rossa da anni, da quando suo figlio, appena diciottenne, era venuto a mancare, da allora lei aveva deciso che doveva esser d’aiuto. «Devo tenere occupati tutti i momenti della mia vita, altrimenti impazzisco. E così aiuto chiunque me lo chieda.»
Aveva preso a cuore, Marisa, questa ragazza così giovane e sofferente che veniva dalle Marche.
Comunque, anche con le iniezioni il dolore non è passato, anzi…
Quella notte era trascorsa insonne, non solo per Francesca ma anche per Daniela e Mirela che si erano alternate per assisterla. E non solo quella notte, erano cinque notti di fila che Francesca non riposava. Era disperata e le ragazze la stavano sostenendo come potevano, del resto quando si vive lontano da casa, senza le famiglie vicino si finisce per sentirsi una il sostegno dell’altra. Sentirsi un po’ una famiglia.
Il dottor Giuliani decide di passare ad un’azione più drastica, corre giù in farmacia e si fa dare il Tora-dol, glielo inietta lui stesso, non si può più aspettare e questa deve esser più efficace, ma nel contempo ordina a Francesca un immediato ricovero in ospedale: «ci vuole una TAC,  con una lastra non vediamo nulla.»
Il medico compila la richiesta e raccomanda assolutamente di mangiare; l’aggressività dellaketorolac trometamina, principio attivo del farmaco appena iniettato si palesa con un’accentuata tossicità gastrointestinale e se Francesca non mangia nulla, come sta facendo ormai da troppo tempo, può esser pericoloso.
Sono giorni che la ragazza non sta in piedi, dal giovedì precedente, quando Daniela aveva chiamato l’ambulanza perché la gamba non la muoveva quasi più. Al Pronto Soccorso del policlinico”Umberto I” la diagnosi era stata sempre la stessa: lombo-sciatalgia. Le avevano prescritto qualche antidolorifico per via orale e rimandata a casa. A Francesca era parso di star meglio, ma poi la situazione, ora dopo 4 giorni era, se possibile, ancor più precipitata.
«Richiamiamo l’ambulanza?» Le aveva chiesto Daniela. «Ma che ci vado a fare ancora, per farmi prescrivere le stesse medicine?» aveva quasi pigolato Francesca. «Richiama il dottor Giuliani» le aveva chiesto con un fil di voce e così Daniela aveva fatto.
«Mangia, mi raccomando» insiste il dottore andando via. Doveva assolutamente sforzarsi ed ingerire qualcosa.
«Francesca, vieni, la minestra si fredda!» Ci ha sciolto dentro anche un formaggino Daniela, qualche caloria in più per sostenerla e proteggere lo stomaco della sua amica. La minestrina con il formaggino sciolto dentro a Daniela ricorda l’infanzia, la sua difficile infanzia a casa degli zii e soprattutto al collegio.
Dalla finestra della cucina arriva il ticchettio insistente della pioggia di fine febbraio, Francesca si alza a fatica, va in cucina, guarda svogliata fuori dalla finestra. Tre piani più sotto San Lorenzo pullula di studenti che si riparano allegri sotto la pioggia. Il rumore insistente e rotativo delle auto sulla Tangenziale neanche la sfiora, ci si abitua a tutto, anche ad avere una strada sopraelevata a quattro corsie, progettata da un ingegnere giapponese in vena di follie, che passa quasi davanti alla loro finestra. Anzi, Francesca fa come un gioco con se stessa che la fa sorridere sempre ogni volta che piove, riesce a sentire le gocce di pioggia e non sente il fragore di quel mostro di cemento.
Come è lontana la sua Pesaro, la spiaggia, il mare e quella quiete che da questa prospettiva sembra di un altro continente.
Quando la signora Marisa suona alla porta per farle l’ennesima iniezione, sono ormai le 15:00.
Daniela le comunica che per quel pomeriggio non serve il suo aiuto. «Ci ha pensato il dottore.»
Marisa però vuole salutare lo stesso la ragazza e sincerarsi delle sue condizioni. Francesca dopo aver mangiato e aspettato paziente che il farmaco faccia effetto pare stia meglio, accenna anche ad un sorriso quando Marisa le chiede: «Francesca hai mangiato qualcosa?» Francesca fa cenno di sì, le sorride, sembra una zia premurosa questa signora Marisa che, indugia un po’, si guarda attorno, cerca di capire se può far qualcosa per aiutarla.
Allunga lo sguardo verso la cucina e vede una scodella in tavola, le bucce di una mela e un bicchiere semivuoto. E Daniela che lava i piatti.
«Bene, brava. Ora vedrai che starai meglio. Ci vediamo stasera. Qualsiasi cosa chiamatemi.»

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Mauro Valentini, scrittore e blogger romano, collabora da anni con diverse testate giornalistiche, scrivendo di cinema e di cronaca nera. Ha partecipato come relatore a numerosi convegni sulla violenza di genere. Ama il cinema d’inchiesta e la nouvelle vague francese. Il suo primo libro, 40 passi – l’omicidio di Antonella Di Veroli, è stato un piccolo caso mediatico e letterario.

giovedì 24 dicembre 2015

FOX INVESTIGAZIONI AUGURA BUON NATALE E UN FELICE 2016


BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO DALLA FOX INVESTIGAZIONI

sabato 4 luglio 2015

lunedì 27 aprile 2015

INVESTIGAZIONI PRIVATE, AGENZIA INVESTIGATIVA, AGENZIA INVESTIGAZIONI, FOX INVESTIGAZIONI, CIVITANOVA MARCHE, MACERATA, FERMO, RECANATI, TOLENTINO, LORETO, OSIMO, ANCONA, PORTO SAN GIORGIO, PORTO SANT'ELPIDIO, MONTEGRANARO, SAN SEVERINO, JESI, FABRIANO, CAMERINO, ASCOLI PICENO, SAN BENEDETTO DEL TRONTO, TERAMO, PESCARA, PESARO, FANO



IL RACCONTO
La vita degli spioni: corna, bimbi violati e soci imbroglioni
Un investigatore racconta le mille facce del mestiere. Ci sono mogli sospettose che scoprono che il marito la tradisce e che l’altra in realtà è un uomo. E poi c’è chi all’estero si è costruito una vita parallela a quella 'regolare'
Macerata,  - C’è chi va in Romania per lavoro e lì si costruisce una vita parallela, mandando a monte l’attività. Chi ostenta un’esistenza irreprensibile e poi si apparta con l’amante ottantenne per sfogare la passione sado-maso. Oppure chi è preoccupato per una nipotina, in balia di genitori poco responsabili. E’ un’umanità variegata quella che scoprono ogni giorno gli investigatori privati. 

"I nostri clienti — spiega Augusto Alessandrini, titolare dell’Agenzia Fox di Civitanova — sono di due categorie: le aziende e i privati. Le prime, in genere, ci chiedono di controllare il socio infedele, oppure il dipendente che si mette in malattia e intanto fa un altro lavoro in nero. Una volta ne abbiamo beccato uno che si era messo persino un gesso finto. Talvolta le ditte ci chiedono di controllare le filiali all’estero. E’ il caso di un imprenditore che, a fine anno, si era accorto della sparizione di pellami del valore di circa 500 mila euro: era accaduto che un dipendente in Romania si era fatto un campionario con la merce della ditta italiana e faceva affari per conto proprio senza dire niente a nessuno". 

VI OCCUPATE anche di costrospionaggio industriale?"Tuteliamo il marchio Coveri in tutta Italia, ma abbiamo clienti anche in zona: una grossa azienda della provincia, dopo un furto, ci ha chiesto di accertare che non fossero state piazzate microspie nei capannoni, per copiare i modelli". 

E i privati? "Ne capitano di tutti i colori. Ultimanente ci stanno chiedendo in molti di controllare le loro abitazioni durante i matrimoni, dopo una serie di furti avvenuti lungo la costa proprio in queste occasioni. Uno coppia, rientrata dalla festa, non ha trovato più nulla in casa, nemmeno le tende". 

Capitano anche casi delicati? "Soprattutto quando sono coinvolti ragazzini o bambini. Dopo i nostri controlli, una bambina è stata allonatanata dai genitori: sono tossicodipendenti e la portavano con loro quando andavano a spacciare. A chiamarci è stata la nonna: ora la piccola è stata provvisoriamente affidata a lei e a una zia, in attesa che il tribunale valuti la vicenda. Un’altra volta, una donna ci ha incaricato di controllare l’ex marito nei giorni in cui aveva l’affidamento della figlia: venne fuori che lui usava la bimba come copertura per spacciare. Spesso poi capitano genitori che vogliono sapere dove vanno e chi frequentano i figli, magari dopo aver trovato uno spinello nelle loro tasche. Noi suggeriamo qualche trucco per scoprire se i ragazzi usano stupefacenti, e poi eventualmente li mettiamo sotto controllo". 

E poi ci sono le indagini tra moglie e marito... "Già. A volte si tratta di controlli sul vero stato patrimoniale del coniuge, in caso di separazione: qualcuno finge di essere stato licenziato per non pagare l’assegno di mantenimento". Ma soprattutto ci sono i tradimenti, è l’estate deve essere un periodo davvero caldo su questo fronte. "Lo pensano tutti, ma non è così. Forse d’estate nascono le relazioni, ma i mesi più intensi per noi sono da settembre a Natale". 

Sono più uomini o donne a chiamarvi? "Un tempo erano più i mariti a controllare le mogli, oggi siamo in parità. Per le donne a volte è più problematico pagare le investigazioni private, perché magari sono casalinghe o hanno il conto cointestato con il coniuge". 
Le vicende più strane? "Capita che la moglie sospetti che il marito abbia un’amante, poi noi scopriamo che l’amante è in realtà un uomo. Una volta un tale ci chiese di controllare una persona fuori regione: era il marito di un’amica della moglie, ma soprattutto era l’amante del nostro cliente che temeva potesse tradirlo. Tantissime, poi, le persone dalla doppia vita. Un professionista ci ha contattato perché geloso della moglie, una bellissima quaranticinquenne dirigente di un ente pubblico. Purtroppo i suoi sospetti erano fondati: lei aveva un amante ottantenne con cui si vedeva in un residence di una località turistica; arrivava vestita come i Blues Brothers, tutta di scuro, con una valigetta dentro la quale nascondeva un completo armamentario sado-maso. Lei, sadica, infliggeva frustate e tormenti al suo arzillo compagno di giochi, che le gridava 'Sono il tuo schiavo'". 

E i falsi allarmi? "Pochi, una volta su cento, e in quel caso prima di tutto c’è una persona perseguitata. Poi per noi diventano situazioni difficili, perché quel tipo di clienti sono convinti che il coniuge li tradisca anche mentre fa spesa al supermercato, pretendono un controllo di 24 ore su 24 e non si fidano mai". 

Come viene fatto il controllo? Pedinate? Usate travestimenti? "Di solito non serve travestirsi, perché abbiamo un certo numero di dipendenti, quindi possiamo fare una turnazione che non insospettisca il controllato. Spesso usiamo un furgone che dall’esterno è del tutto anonimo, ma dentro nasconde una attrezzatura sofisticata: una volta, la coppia che controllavamo ci si è appoggiata per fare l’amore pensando non ci fosse nessuno".

Come reagiscono i clienti di fronte alle vostre scoperte? "Alcuni si sentono male, altri spezzano i braccioli della poltroncina su cui sono seduti. E’ chiaro che non sono contenti". E i filmati che fine fanno? "Li mettiamo a disposizione, nel caso possano servire per la causa di separazione. Però non li consegnamo direttamente al cliente: è infatti capitato — non a noi per fortuna — che uno di loro usasse la videocassetta per infamare la moglie davanti a tutta la famiglia, durante il pranzo di Natale. Alla donna è stata addebitata la separazione, ma ha denunciato l’ex coniuge per diffamazione e ha vinto la causa". 

Capitano situazioni pericolose? "Può succedere che una donna ci chieda di controllare il marito, senza avvertirci che lui gira armato. Problemi si creano anche quando il cliente si è rivolto prima ad altri investigatori, e non ce lo dice: ci troviamo tutti lì, ognuno ignaro dell’altro, e non è una situazione sicura. E poi, è sempre pericoloso controllare i tossicodipendenti, il mondo dello spaccio. Ma a volte proprio dai nostri controlli sono partite positive inchieste delle forze dell’ordine".
Paola Pagnanelli


giovedì 2 ottobre 2014

FOX INVESTIGAZIONI LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI MACERATA


SI E' CONCLUSO AL TRIBUNALE DI MACERATA IL PROCESSO NEI CONFRONTI DI GRANDINETTI SECONDO E LUIGI ORIOLI IMPUTATI DI VIOLENZA PRIVATA NEI CONFRONTI DI ALESSANDRINI AUGUSTO E DI TRE SUE COLLABORATRICI DELLA FOX INVESTIGAZIONI.